martedì 31 gennaio 2012

Noooo.... ...oramai chi ci crede più?

SANITA’ SPEZZINA: UN’EMERGENZA DOPO L’ALTRA?
             Leggiamo allibiti gli articoli sulla stampa locale che parlano di una nuova emergenza nella ASL 5 che costringe alla sospensione dei ricoveri per interventi chirurgici programmati
            Emergenza la gestione di un’evento conosciuto da anni “di natura statistica” o un’altra scusa per dare un ulteriore taglio a prestazioni che porteranno un risparmio alle casse dell’ASL?
            E nessuno pensi che non è così visto che, mentre la direzione aziendale si affretta a tagliare ancora le prestazioni, in ospedale a Sarzana ci sono 18 posti letto tristemente vuoti in un’ala dell’ospedale chiusa a chiave.
            Cosa dobbiamo pensare se non che stanno smantellando la sanità in provincia?

            Nessun segnale che ci conforti sul riallineamento dei posti letto alla domanda di ricovero dei cittadini a cui, nello stesso momento, vengono tolti anche servizi territoriali e delle strutture di assistenza per anziani ed RSA che dovrebbero invece servire proprio a limitare il ricorso al ricovero ospedaliero.
            Ma non solo, secondo quanto si legge, addirittura secondo la direzione della ASL 5  ci sarebbe la possibilità di chiudere dal venerdì sera al lunedì mattina ulteriori posti letto a Sarzana attivando un genialissimo “week- surgery multispecialistico” al posto del reparto, già strangolato, di chirurgia generale!
            Ma uno straccio di progetto o di programmazione, questa Azienda Sanitaria ce l’ha?
            Oppure dobbiamo pensare ch,e al mattino, chiunque abbia voce in capitolo si alzi pensando “che taglio posso fare oggi”?
            Solo noi abbiamo letto le linee guida della stessa regione liguria che, attraverso il superpagato consulente dell’Agenzia AGENAS, ha sancito che presso l’ospedale di Sarzana è necessario mantenere un Pronto Soccorso e che, riportiamo testualmente dal documento regionale:
“Modernamente una struttura di Pronto Soccorso (intesa come sede fisica) deve disporre di un patrimonio di risorse umane e tecnologiche tali da garantire sia gli interventi necessari alla stabilizzazione del paziente, sia gli altri interventi diagnostico- terapeutici e clinico- strumentali di urgenza, nonché garantire il trasferimento urgente, in caso di necessità, al DEA di riferimento (Reti per Infarto Acuto del Miocardio, Ictus, Traumi maggiori).”?
            Lo stesso documento ribadisce che nella struttura che ospita il Pronto Soccorso deve esistere un reparto di Chirurgia generale  con tanto di guardia attiva 24 ore su 24.
            Non starebbe certo a noi dire quali conseguenze possono verificarsi in presenza di un Pronto Soccorso privato dei servizi necessari a tutela del malato che vi si reca o vi viene trasportato, ma certamente non intendiamo perdere ulteriori servizi seppure con la roboante scusa dell’istituzione di un Week- surgery polispecialistico che altro non sarebbe se non un ulteriore taglio alle prestazioni ed al personale della ASL e che sopprimerebbe di fatto un’intera divisione ospedaliera.
            Soprattutto quando, come abbiamo già avuto modo di esporre anche direttamente ai sindaci, ci sono le condizioni per provvedimenti diversi di riorganizzazione ed ottimizzazione che non tagliano e, anzi, migliorano i servizi.
            Ancora una volta, quindi, siamo costretti a dire, che per qualcuno, tagliare è molto più facile che riorganizzare, soprattutto se a pagare sono i cittadini; di persona o di tasca propria.

L’esecutivo

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