domenica 24 ottobre 2010

Anche il sindaco Caleo sulle barricate.

La Nazione - 22/10/10 - pag. 13
SANITA’ ACCUSE ALL’ASL DAL SINDACO CALEO DOPO IL VERTICE URGENTE 
Nessuna certezza sui tempi del potenziamento né sul ruolo 

Incontro coi colleghi della vallata «Faremo proposte concrete ma mi riservo azioni eclatanti»
 L’UNICA consolazione è per la dialisi: i vertici dell’Asl spezzina hanno ribadito che non chiuderanno il servizio a Sarzana. Oltre a quella il vuoto.
«Sono molto preoccupato» esplode il sindaco di Sarzana Massimo Caleo dopo il vertice urgente con i dirigenti sanitari della conferenza ristretta. Al suo fianco il sindaco della Spezia Massimo Federici e quello di Levanto Moggia. Di fronte i direttori dell’Asl Conzi, Sacchi e Conti, insieme all’assessore regionale alla sanità Montaldo. La discussione si è chiusa con un «pugno di mosche».
 Nessuna certezza: né sui tempi dei potenziamenti scritti nel piano regionale per i servizi territoriali, né sull’arrivo e l’organizzazione di quelli ospedalieri, e neppure sul futuro ruolo del «San Bartolomeo» nell’ambito dalla sanità spezzina. «Ho aperto la discussione chiedendo garanzie sui servizi promessi, dall’oculistica al territorio, dai consultori al day ospital oncologico — spiega il sindaco Caleo — Hanno confermato gli impegni ma non ci sono certezze sui tempi. Ma l’aspetto più grave è che non hanno un’idea rispetto a quella che dovrà essere missione dell’ospedale di Sarzana, non c’è un progetto chiaro, e se hanno qualche idea non rispondono alle esigenze sanitarie della Provincia, perché il San Bartolomeo non potrà essere l’ospedale della Vallata ma dare risposte mirate a tutto il territorio, basta capire quali. bisogna creare una struttura che offra servizi diversi rispetto all’emergenza». E proprio sulla risposta a quali saranno le funzioni dell’ospedale di Sarzana è esplosa la rabbia del primo cittadino. «Quando sarà realizzato il Dea di secondo livello anche urologia e pneumologia, che sono legate all’emergenza, dovrebbero tornare a Spezia — spiega — E allora cosa verrà a Sarzana? Non ho ottenuto una risposta: dopo l’incontro non posso che essere del tutto insoddisfatto e molto preoccupato». Ora Massimo Caleo, in piena rotta di collisione con i vertici dell’Asl, ha già convocato i sindaci della Val di Magra e annuncia possibili azioni di protesta, «anche eclatanti», se non otterrà risposte certe. «Ci confronteremo noi sindaci del distretto socio sanitario — spiega — cercherò di definire delle proposte. Se mi renderò conto di non essere ascoltato prenderò decisioni forti. Ho già detto all’assessore regionale Montaldo che in questo momento non mi sento più rappresentato dalla dirigenza sanitaria spezzina e che mi riservo di adottare un altro tipo di azioni».
MENTRE in val di Magra ieri saliva la tensione per le condizioni dei servizi sanitari, territoriali e ospedalieri, i vertici dell’azienda sanitaria spezzina ieri pomeriggio si riunivano per il collegio di direzione con tutti i primari. Sul tavolo altri tagli e accorpamenti per l’ospedale di Sarzana mentre continuano a non essere forniti i servizi e il personale promessi per risolvere gli infiniti problemi. Mentre il sindaco di Sarzana Caleo ribadiva la necessità di un dirigente fisso al San Bartolomeo l’Asl discuteva se accorpare in uno unico i due dipartiementi ospedalieri esistenti e come accorpare la cardiologia riabilitativa di Sarzana al reparto spezzino. «Si parla solo — conclude amaro Caleo — di ulteriori diminuzioni della funzionalità dell’ospedale». Se a far scattare l’allarme sul futuro della sanità in val di Magra sono stati i dializzati sarzanesi, non arrivano parole tranquillizzanti dai Delegati spezzini dell’Associazione nazionale Emodializzati. «L’associazione — scrive — ha sempre ribadito ai dirigenti dell’Asl la preoccupazione che l’insufficiente numero di medici stesse mettendo in crisi i reparti dialisi sia di Spezia che di Sarzana. Parole buttate al vento, allarmismi ingiustificati secondo i dirigenti Asl».
di Emanuela Rosi

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