venerdì 22 ottobre 2010

3 PUNTI CHIAVE PER LA SANITA’ SPEZZINA. VOGLIAMO CONTINUARE AD IGNORARLI ?

Abbiamo letto oramai di tutto sulla sanità pubblica nei nostri territori coperti dalla gestione della ASL 5 Spezzino.
         Da destra a manca si sentono interventi, giudizi, suggerimenti, previsioni, analisi. Ma quasi tutti coloro che avrebbero possibilità di incidere in qualche modo, in particolare politici ed istituzioni, continuano a far finta di nulla sui tre principali punti che inficiano, secondo il nostro modo di vedere, la gestione della sanità pubblica nella nostra provincia al di là di tutti gli altri problemi, che pure ci sono ed anche grossi.
·        Il numero di posti letto per acuti e riabilitazione inferiore alle necessità della popolazione.
·        Il numero di dipendenti del SSN pubblico spezzino assolutamente inadeguato a produrre quantità e qualità di prestazioni sufficienti per il bacino di utenza e per “attirare” utenza da altre Regioni.
·        Il recupero delle risorse economiche “ingoiate” dai privati. In particolar modo quelli che per costo/beneficio risultano più onerosi della gestione in proprio.
         Vorremmo che quanti in indirizzo, al di là della bontà o meno dei piani di riorganizzazione dei servizi, dessero una risposta alle seguenti domande:
·  E’ corretto affermare che il territorio spezzino è sottostimato in termini di posti letto per acuti e per riabilitazione?
      Il parametri minimi imposti per legge, e fatti propri dalla regione Liguria, per il computo dei posti letto per acuti e per riabilitazione sono, rispettivamente, 3,46 e 0.74 posti letto ogni 1.000 abitanti.
             Pari a 761 posti letto per acuti a fronte dei 586 attuali (ultimo dato ufficiale ASL al 2008) e163 posti letto a fronte dei 64 attuali (ultimo dato ufficiale ASL al 2008)
      Il saldo negativo è di 175 posti letto per acuti e 99 per la riabilitazione.
         ·  E’ corretto affermare che il nostro territorio è pesantemente sottostimato in termini di organici di personale?
      Nelle tabelle allegate è disponibile una elaborazione basata su dati ufficiali al 1 Gennaio 2010.
      Alcuni esempi eclatanti:
§        La ASL 1, da sempre ricondotta ad esempio perché copre un bacino di utenza uguale a quello spezzino, ha in più rispetto alla ASL 5 Spezzino: 40 medici, 172 unità infermieristiche, 59 tecnici sanitari, 243 Operatori Socio Sanitari. Nel complesso 631 dipendenti in più.
§        La ASL 5 ha in carico 1,80 medici per 1.000 abitanti. Il resto dei territori liguri 2,68 per mille.
§        La ASL 5 ha in carico 4,61 unità infermieristiche per 1.000 abitanti. Il resto dei territori liguri 6,63 per mille.
§        In tutta la Regione Liguria il SSN ha in carico 2.081 Operatori Socio Sanitari. Di questi la ASL 5 ne ha solo 63.
§   E’ corretto affermare che non è stato fatto un attento esame in termini di costo/benefici rispetto ai finanziamenti spesi per esternalizzazioni ed acquisti di prestazioni da privati, né uno studio su quanto potrebbe essere risparmiato, sommando costi diretti ed indiretti, riportando determinate prestazioni e servizi “in house”?
      E’ eclatante il caso dell’appalto per l’ausiliariato che è costato per anni all’ASL5 Spezzino 3 euro/ora in più di costo puro rispetto alla gestione diretta (e si tratta di milioni di ore).
         E’ altresì naturale aspettarsi che quanti si sono spesi in commenti e diatribe volessero esternare il loro parere e garantire ufficialmente e pubblicamente il loro impegno nel battersi per ottenere provvedimenti che possano riallineare la nostra ASL ai parametri degli altri territori liguri ed impedire spreco di denaro pubblico con esternalizzazioni costose e controproducenti.
         Il nostro parere è che, al di là di tutti i problemi che continuamente andiamo denunciando, questi 3 punti siano assolutamente determinanti per il futuro; indipendentemente da qualsiasi piano di riorganizzazione si possa mettere in campo e su cui il livello e il tipo di discussione diventa diverso.
         E’ infatti impensabile che si possa arrivare a garantire un livello quali/quantitativo di prestazioni tale da soddisfare le necessità, anche minime, del bacino di utenza spezzino se non si interviene su questi 3 punti cardine. Tanto con l’avvio del federalismo sanitario, momento abbastanza vicino se è vero che è previsto  fra un paio d’anni,  quando sarà proibita o limitata pesantemente la “migrazione” verso altre regioni per prestazioni sanitarie. Ovviamente con esclusione del pagamento in proprio della prestazione stessa.

La Spezia, 30 Agosto 2010

            Il Coordinamento di “Cittadini per la Sanità”
      (Associazioni aderenti come da intestazione)

Riferimenti:
Rino Tortorelli  - Tribunale per i Diritti del Malato
Tel. e fax 0187 533439 
Anna Bruzzone – U.D.I. Sarzana
Graziella Giacomelli – Centro ligure per la tutela del malato La Spezia
Alvaro Crema – ADICONSUM Sarzana
Valter Chiappini – Comitato Sanità Val di Magra

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