venerdì 3 agosto 2012

Lettera aperta in nome di... 6.000 cittadini. "NON BASTANO NEPPURE LE FIRME?"

SANITA’: NON BASTANO NEPPURE LE FIRME?
 La raccolta di circa 6000 firme sulla sanità locale, in parte bistrattata e in parte scientemente demolita, e consegnate al Sindaco di Sarzana, non hanno avuto né risposta e né un cenno di pur lieve considerazione da parte del primo cittadino.
 Le notizie di stampa apparse in questi ultimi giorni parlano (ad esempio nel settore della riabilitazione) di una sanità con proposte nuovamente indefinite e incomplete; siamo sempre di fronte ad una navigazione a vista dove il capitano informa – talvolta male e in modo impreciso – solo parte dell’equipaggio e mai i passeggeri circa il destino di questa grande nave. Può oggi il sindacato costruire anche un ruolo di tutela collettiva oltre quella corporativa?
 Ieri la dirigenza ASL ha manifestato un pensiero, una potenziale azione, non è stato presentato alcun documento, un piano tangibile, afferrabile, credibile e difendibile per i suoi contenuti.
 Ad oggi non ci è dato di leggere ne numeri veri e ne proiezioni immaginate
, interpretabili in modo certo e convincente; nell’incontro dei Sindaci della Val di Magra con l’Asl, avvenuto il mese scorso nella sala consiliare del comune di Sarzana, la sensazione percepita è quella di essere si davanti a personaggi di grande esperienza – forse nel passato - ma che oggi esprimono maggiormente la loro professionalità nel mandare di continuo il pallone in tribuna, sottraendosi così al confronto serrato sulla necessità primaria del diritto alla salute per i cittadini.
 A noi non interessano i meriti e pedigree di ieri dei dirigenti attuali; a noi premono le loro capacità nel governo della situazione attuale, di una realtà che si muove tra marasma e incapacità organizzativa e gestionale, e che diventa veramente difficile anzi impossibile sopportare ancora. 
 A tutti questi dubbi si legano i vari segnali del mondo esterno e oltre ai documentati “disappunti” dell’utenza oggi è apparsa un’interpretazione – molto diplomatica – del Presidente della Fondazione di Cassa di Risparmio: di fronte al prolungato sogno di realizzare un nuovo ospedale alla Spezia emerge il buon senso (ma c’è sicuramente molto di più) di utilizzare ciò che realmente oggi è già disponibile e pienamente efficiente a Sarzana e ripensare a soluzioni più consone vista la complessità dell’attuale crisi.
 Spero che il suggerimento, proveniente da una fonte così autorevole, possa indurre intelligenti ravvedimenti a chi ci governa o pensa di farlo; non è un’offesa e neppure disdicevole, il voler ridurre i rischi provenienti dalla realizzazione di un nuovo ospedale civile senza averne la completa disponibilità economica.
 Intanto partiamo e poi si vedrà? Non possiamo più rischiare.
 6000 cittadini hanno liberamente firmato, così chiedendo solo risposte concrete, non vogliono né sogni e né illusioni.
 GianFranco Damiano
 3 agosto 2012

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