venerdì 18 maggio 2012

Speriamo che questa volta, davanti al baratro, l'abbiano capita!

La Spezia 18 Maggio 2012
La politica ed i partiti devono scegliere da che parte stare e scendere finalmente in campo coi cittadini a difesa del servizi sanitari pubblici della provincia spezzina!
E' indubbio che la grave situazione dei servizi sanitari dei nostri territori sia in grandissima parte attribuibile alla politica nei suoi vari livelli nazionali e regionali , ma soprattutto, a livello locale, all'inerzia dei partiti tutti e dei suoi esponenti che hanno lasciato campo libero a decisioni regionali ed aziendali chiaramente penalizzanti per i nostri servizi rispetto agli altri territori.

Da tempo chiediamo alla conferenza dei sindaci ed ai sindaci tutti di forzare la mano e riconquistare un peso politico che è mancato nei confronti della regione e della direzione dell'ASL, che ne è lo strumento esecutivo, e di permettere ai cittadini ed alle Associazioni che quotidianamente si battono per una sanità migliore al servizio degli utenti di confrontarsi con l'azienda e con la regione sulle proprie proposte.
Richiesta ribadita anche ieri sera durante l'audizione che la segreteria del PD sarzanese

ha ufficialmente richiesto alle associazioni che sono scese in piazza coi cittadini Sabato 21 scorso.
Auspichiamo, ovviamente, che questo sia un primo passo verso un confronto che, come abbiamo rimarcato ai membri della segreteria, deve assolutamente portare alla presa di coscienza di tutti i cittadini e sindaci della provincia che l'alleanza deve essere totale, che non può esserci un ospedale di Sarzana ed uno di La Spezia se non come posizione geografica perchè l'ospedale di Sarzana è anche dei cittadini spezzini come quello di La Spezia è anche dei cittadini sarzanesi. Cari sindaci siamo noi che diciamo che il campanilismo è perdente!
Come abbiamo rimarcato che tagliare e depotenziare l'ospedale di Sarzana significa amputare definitivamente le gambe alla sanità provinciale dal momento in cui l'ospedale Sant'andrea non è assolutamente in grado di compensare nè strutturalmente nè operativamente l'enorme richiesta che viene dai cittadini della provincia. Allo stesso modo dicasi per l'ospedale di La Spezia.
Abbiamo chiesto di attivarsi per far sospendere tutti i provvedimenti in atto o in progetto e per avere un piano preciso dell'organizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali da oggi all'inaugurazione del nuovo ospedale provinciale da discutere e condividere.
Abbiamo chiesto che i politici locali che ci rappresentano in regione smettano di tacere e,  se non tacciono, non si limitino a chiedere lo sblocco di un miserevole numero di deroghe che la Regione potrebbe concedere, bontà sua, e che non risolverebbero minimamente nessun problema a fronte dell'enorme carenza di personale e posti letto rispetto agli altri territori, ma che chiedano il personale veramente necessario e lo sblocco dei tagli ai servizi di assistenza territoriale e alle strutture per anziani e disabili.
Questo, secondo noi, è il dovere dei  nostri politici, dei partiti locali e, sopratutto dei nostri sindaci che come ha ribadito l'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) devono essere i garanti di una organizzazione dei servizi sanitari tarata sui bisogni dei loro cittadini.
Per il movimento cittadini per la sanità.
L'esecutivo

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