SARÀ che hanno imparato dalla pratica di moltiplicazione degli enti pubblici capaci di filiare comitati dei sindaci, comitati istituzionali, comitati tecnici... Sarà, ed è certo più probabile, che i cittadini si sentono sempre più soli, seppelliti da parole svuotate di concretezza, impotenti. Sarà che il rivoluzionario facebook ha reso d’improvviso facile sentirsi almeno virtualmente parte di un gruppo, amico tra amici. Certo è che sempre di più i cittadini sentono il bisogno di unirsi nel nome di un obiettivo comune da raggiungere. E lo fanno. Genitori e insegnanti sono riusciti a fare fronte comune dentro al «Comitato per la scuola pubblica». Nel Comitato Sanità val di Magra si sono ritrovati cinque anni fa un gruppo di ex dipendenti Asl, operatori, malati veri e potenziali, e da allora combattono gli sprechi e lottano per l’efficienza della sanità pubblica insieme ad altre associazioni di volontariato. Poi c’è il Comitato Sarzana che Botta...
nato per promuovere la conoscenza del piano di via Muccini e ancora sulla trincea del “bene pubblico”, che sia urbanistico, architettonico, ambientale, culturale o, semplicemente, sociale. La tragica alluvione di ottobre ha moltiplicato la sensazione di sfiducia nella politica “tradizionale”, l’insicurezza, la paura, la rabbia. E i Comitati. A quello del Magra nato dopo la straziante serie di esondazioni tra 2009 e 2010, si sono aggiunti i lunigianesi che si sono messi al lavoro per far rinascere un territorio mai uscito dalla sconfitta dell’emigrazione.
.... La lista dei comitati è ormai lunghissima, i cittadini si uniscono per quartieri, borghi, disgrazie comuni. Per ridare significato vero a diritti che dovrebbero essere già acquisiti da tempo: salute, lavoro, sicurezza, dignità, tutela dell’ambiente. Si uniscono contro l’irresponsabilità diffusa, la trasparenza fasulla, la partecipazione svuotata di concretezza. Quando potranno smettere di combattere e cominciare a costruire, la nuova era della politica, quella vera, sarà cominciata. Tanto la politica, quella dei vecchi partiti, è troppo impegnata a cercar forme di autotutela per capire che tutto questo fiorire di comitati non si può semplicemente tacciare di qualunquismo.
(Emanuela Rosi. La Nazione, cronaca di Sarzana del 18 Dicembre 2011)
nato per promuovere la conoscenza del piano di via Muccini e ancora sulla trincea del “bene pubblico”, che sia urbanistico, architettonico, ambientale, culturale o, semplicemente, sociale. La tragica alluvione di ottobre ha moltiplicato la sensazione di sfiducia nella politica “tradizionale”, l’insicurezza, la paura, la rabbia. E i Comitati. A quello del Magra nato dopo la straziante serie di esondazioni tra 2009 e 2010, si sono aggiunti i lunigianesi che si sono messi al lavoro per far rinascere un territorio mai uscito dalla sconfitta dell’emigrazione.
.... La lista dei comitati è ormai lunghissima, i cittadini si uniscono per quartieri, borghi, disgrazie comuni. Per ridare significato vero a diritti che dovrebbero essere già acquisiti da tempo: salute, lavoro, sicurezza, dignità, tutela dell’ambiente. Si uniscono contro l’irresponsabilità diffusa, la trasparenza fasulla, la partecipazione svuotata di concretezza. Quando potranno smettere di combattere e cominciare a costruire, la nuova era della politica, quella vera, sarà cominciata. Tanto la politica, quella dei vecchi partiti, è troppo impegnata a cercar forme di autotutela per capire che tutto questo fiorire di comitati non si può semplicemente tacciare di qualunquismo.
(Emanuela Rosi. La Nazione, cronaca di Sarzana del 18 Dicembre 2011)
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