lunedì 3 ottobre 2011

TROPPO FACILE E TROPPO INGIUSTO PENALIZZARE LE CLASSI SOCIALI PIU' DEBOLI:
I malati, i disabili, gli anziani, i ceti economicamente più svantaggiati sono le classi che più di ogni altra subiscono i tagli che la regione impone in sanità e nel sociale.
            Una società che si rispetti dovrebbe ribellarsi quando a questi soggetti si taglia l’assistenza e la possibilità di avere una vita più decorosa.
Il Comitato Sanità Val di Magra sta con la consulta disabili.
Mauro Bornia presidente della Consulta provinciale disabili:
«Un no secco ai previsti tagli alle strutture di riabilitazione e mantenimento, sia per anziani sia per disabili gravi»È quanto chiede la Consulta Provinciale Disabili, che definisce tale decisione ingiusta e priva di buon senso.
La delibera Regionale 862 del Luglio scorso sarà un macigno sulle strutture operanti nella nostra provincia, strutture di vario genere,
associazioni Onlus, cooperative sociali, fondazioni, ecc. tutte legate al mondo dell’assistenza di persone non più in grado di gestirsi, in maniera temporanea o definitiva, persone cioè indifese ed esposte a maggiori rischi.
E proprio da qui la regione intende iniziare l’operazione di risparmio, dai più deboli.
Oltre ad essere inaccettabile per il metodo scelto (prima di arrivare agli anziani e ai portatori di handicap, si poteva pensare ad un contributo di qualche euro dai proprietari di yacht sparsi per tutti i porticcioli della Regione) è quanto mai dannoso per il sistema sociale ed economico.
Perché mettiamo il caso che proprio non ce ne freghi niente di quella “zavorra per la società” che sono i vecchi e gli handicappati, pensiero sempre più diffuso soprattutto dai media, ma che ne facciamo dei lavoratori?
Perché forse ce ne dimentichiamo, ma esistono centinaia di persone che vivono grazie al lavoro svolto in strutture di riabilitazione, RSA, cooperative, ecc. e se si taglia sui primi, cosa per altro odiosa, si avranno inevitabilmente gravi ripercussioni sugli operatori. In un momento come questo, davvero triste per il paese, credo che il nostro territorio non si possa permettere di perdere altri posti di lavoro, perché questo accadrà con l’applicazione di tale delibera.
Le strutture ricevendo meno risorse per la cura e il mantenimento e saranno costrette a ridimensionare i propri organici per sopravvivere, partendo dalle posizioni meno stabili, alla faccia di chi dice di voler tutelare i lavoratori precari e a tempo determinato.
Legato strettamente alla riduzione delle prestazioni scatterà l’impoverimento del livello qualitativo del servizio, sia per l’utente, sia per il lavoratore, che oltre al burnout si porterà a casa la preoccupazione per lo stipendio e per il proprio futuro lavorativo.
Senza contare l’effetto negativo che subirà chi usufruisce di tali servizi e le loro famiglie, che si vedranno costretti a migrazioni fuori regione e a prestazioni a pagamento.
Per tutte queste ragioni la Consulta Provinciale Disabili adotterà tutte le necessarie forme di lotta affinchè la ASL5 ripensi ad una decisione ingiusta e punitiva per le persone più indifese.

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