mercoledì 9 marzo 2011

Finite le passerelle il Movimento cittadini per la sanità tiria le somme.

Burlando rilancia il progetto del nuovo Felettino, atteso da decenni, giurando che i finanziamenti ci sono dopo essere passato per Sarzana ad inaugurare il Day Hospital oncologico.
Poi fa una capatina nuovamente a Sarzana per inaugurare la nuova risonanza magnetica attesa da 10 anni.
Montaldo invece sceglie solo Sarzana venendoci a raccontare, prima, di un percorso nascita compensativo della soppressione del reparto di Ostetrica e Ginecologia, poi, di un ennesimo progetto di interazione fra servizi ospedalieri e territoriali.
Nella stessa occasione si fregia di avere ottenuto lo sblocco dei finanziamenti per la R.S.A. di Sarzana, di cui erano presenti finanziamenti già prima del 2.000, anno in cui si rese operativo il nuovo Ospedale di Santa Caterina e di cui fanno ancora bella mostra di se le fondamenta nella piazza dell’ospedale stesso. Lo stesso per l’Hospice senza che nessuno lo abbia avvisato che, si dice, la Fondazione CaRiSpe abbia previsto di finanziare una stessa struttura in quel di La Spezia. Di colpo la grazia del cielo ci fornirebbe due strutture identiche, mentre sulla carta ne è prevista una sola.
Il tutto nel giro di una settimana.
La realtà purtroppo però è amarissima... ...perché sul nuovo Felettino si scopre che il numero di posti letto è ancora una volta ridotto. Ed allora ci viene da pensare che, anche se ci fossero, i finanziamenti previsti non riuscirebbero a coprire il costo dell’opera che ci risulta essere comunque sottostimato se si prende ad esempio il costo medio per posto letto di altri ospedali in costruzione o in progettazione in altre regioni come la Vicina Toscana.
Sulla nuova risonanza magnetica ci risulta invece che, per coprire l’attività dei tecnici di radiologia spostati su questa macchina, si siano ceduti a privati interi pacchetti di prestazioni ecografiche e radiologiche tradizionali e che i medici attualmente presenti siano assolutamente sfiancati dalla mole di lavoro che gli è stata catapultata sulle spalle. Per non parlare poi della parte cardiologica che risulterebbe affidata a medici esterni, che qualcuno dice in borsa lavoro, oltrechè all’onere del primario stesso che voci sempre più insistenti vorrebbero in procinto di lasciare il Servizio se non addirittura l’ASL 5.
Il Day Hospital oncologico è ben lungi dall’essere operativo a pieno regime e stabilmente garantito per il futuro se è vero che invece di acquistare le attrezzature necessarie per la preparazione dei cicli antiblastici si preferirebbe farli preparare a La Spezia trasportandoli seduta stante a Sarzana con costi sicuramente superiori.
E non una parola dell’ipotesi di chiudere la radioterapia del Felettino ed inviare i pazienti oncologici in quel del Tigullio.
Poi, mentre si conferma appieno la soppressione di un “primo lotto” di posti da primario a Sarzana, si ufficializza la decisione di dare a privati la gestione degli interventi ortopedici nelle sale operatorie dell’Ospedale di Santa Caterina. Quest’ultimo colpo di genio mentre il primario di ortopedia superstite dichiara che con l’assunzione di due unità, noi rimarchiamo che fra queste il primario pensionato deve essere sostituito se si vuole veramente avviare un’ortopedia di elezione verso la piena riuscita, l’operazione può essere evitata con risparmi sia in termini di costo che di organizzazione e qualità del servizio stesso.
Montaldo invece racconta di servizi territoriali, quasi inesistenti, da integrare con quelli ospedalieri mentre il consultorio è quasi distrutto dal crollo del tetto e dal successivo intervento di scopertura che ha permesso alle piogge di questo inverno di minare seriamente l’intera struttura e ancora non si sa dove verranno spostati e per quanto tempo i servizi ospitati nel vecchio ospedale soggetto a ristrutturazione per farne la Casa della Salute. E chissà mai, fra l’altro, se lì ritorneranno tutti dopo avere già perso CUP, centro prelievi e fisioterapia.
E che dire della situazione di difficoltà in cui versano i reparti di Ostetricia e Pediatria di La Spezia praticamente abbandonati al loro destino in strutture fatiscenti ed in carenza di organico?
Ma già, per la modica cifra di 1.500.000 euro avremo una nuova struttura per il servizio Salute Mentale dopo avere svenduto per un decimo quella in cui era allocato nel vecchio ospedale, avere abbandonato allo scempio Villa Ollandini ed avere pagato centinaia di migliaia di euro ai privati per gli affitti dei locali reperiti col “blitz di Natale 2009”.
Bravi… continuate a dirvele fra di voi. Ma prima o poi i cittadini si sveglieranno…

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