martedì 6 novembre 2012

La lettera inviata dal Movimento cittadini per la sanità al Direttore Generale ASL 5

La Spezia 06 Novembre 2012
            Dalle informazioni in nostro possesso risultano attivi all’ Ospedale Felettino di La Spezia 32 posti letto di Geriatria e 20 posti letto di Oncologia e che l’indice di occupazione di tali reparti sia superiore al 100%.
            Altresì risulta un elevatissimo numero di appoggi da parte dei reparti medici,  sia dell’ Ospedale di La Spezia che di quello di Sarzana, arrivando solo per Medicina a La Spezia a circa 800/900 annuali. Come noto nel corso degli anni le divisioni di medicina spezzine e sarzanese hanno subito un notevole taglio di posti letto.
            Ricordiamo che l’anno passato, a parità dei posti letto attuali, nel periodo invernale la Direzione Aziendale decretò una “emergenza medica” dovuta all’incapacità recettiva dei reparti medici rispetto alla richiesta arrivando a bloccare gli interventi di elezione chirurgici per liberare posti letto aggiuntivi e organizzando estemporaneamente ulteriori posti letto “di fortuna”.
            Ora si vorrebbe, come specificatamente comunicato alla Regione Liguria con delibera n° 829 del 27 Settembre 2012 – allegato G - , trasferire Geriatria ed Oncologia dall’ospedale del Felettino a quello di Sarzana in un primo “step urgente” entro la fine dell’anno in corso a cui seguirebbe un secondo passaggio per utilizzare i posti letto che la Fondazione Don Gnocchi dovrebbe liberare prima della prossima estate, trasferendosi presso la costruenda struttura di proprietà della Fondazione Ca.Ri.Spe.

            Leggiamo nella stessa delibera che, ad Aprile 2012 i posti letto per acuti nella ASL 5 erano già ampiamente insufficienti ad affrontare le necessità attestandosi al 2,5  per mille abitanti a fronte del 3,7 per mille previsto dalle normative vigenti e di un 4,2 per mille della media regionale.
Nella stessa delibera si riconosce, altresì, che anche con il nuovo parametro del 3 per mille abitanti fissati dalla “spending review” la nostra ASL era ancora gravemente deficitaria per circa 110/120 posti letto per acuti, senza contare la carenza di letti di riabilitazione. Situazione confermata pubblicamente anche dall’Assessore alla salute della regione Liguria Dott. Montaldo.
            Quindi ci chiediamo come sia possibile che la Direzione Aziendale proponga il trasferimento di due divisioni che contano un totale di 52 posti letto nell’ospedale di Sarzana che ha liberi, ad oggi e perché “tagliati” alla Fondazione Don Gnocchi ancorché in palese sottostima dei posti letto di Riabilitazione, solo 18 posti letto.
            Se la matematica non è un’opinione tale operazione comporterà una perdita di 34 posti letto sulle 24 ore oggi pienamente occupati da malati che per le necessità assistenziali legate alla tipologia delle loro patologie non possono certo reggere la trasformazione del loro ricovero da continuativo a Day Hospital.
            Allo stesso modo ci si chiede se alle conseguenze di questa decisione è stata sommata quella recente e posteriore all’Aprile 2012 di chiudere i 23 posti letto di chirurgica generale di La Spezia, decisione che ha sovraccaricato sia la restante divisione spezzina che quella sarzanese, aggravando le liste di attesa per i pazienti ed i carichi di lavoro del personale.
            Il tutto senza dimenticare il già citato numero di appoggi “abitudinari” e la nuova, prevedibile, emergenza medica invernale ed il fatto che il fenomeno degli appoggi provoca problemi nella gestione dei pazienti sia da parte del personale che dovrebbe averlo in carico, sia da parte di quello che “indebitamente” lo deve, giocoforza, assistere.

            Resta peraltro da capire ancora che fine abbia fatto il personale sanitario e di supporto dedicato ai 23 posti letto di chirurgica che, inizialmente, si dicevano “chiusi per ferie”, ma che risulteranno chiusi ancora per molti mesi.
            Mentre a Sarzana il personale dell’Ortopedia, chiusa anch’essa nel periodo estivo, è stato recuperato per riaprire il reparto, sembra ovvio pensare che il  personale della Chirurgica spezzina ancora chiusa, ad esempio infermieri ed O.S.S. di corsia e di sala operatoria (i medici chirurghi ci risultano invece utilizzati parzialmente a Sarzana su è stata trasferita parte dell’attività chirurgica), sia utilizzato per coprire carenze di organico in altri reparti oppure sia finito “male utilizzato”.

            Alla luce di quanto sopra il Movimento cittadini per la sanità chiede al Direttore Generale di:

      - Soprassedere momentaneamente al trasferimento dei reparti di Geriatria ed Oncologia mantenendo inalterato il numero di posti letto attuali.
      - Riattivare i 18 posti letto “tagliati” lo scorso anno alla Fondazione Don Gnocchi attivando una sezione medica che implementi i posti letto per acuti sulle 24 ore disponibili attualmente, consentendo un abbattimento del fenomeno degli “appoggi” sia a La Spezia che a Sarzana e la sicurezza di poter affrontare con una risposta decente la sicura “emergenza medica” invernale ed indirizzandosi verso il promesso aumento di posti letto per acuti. Tale reparto verrebbe poi riassorbito col secondo “step”.

      In subordine:
      - trovare almeno le soluzioni tecniche per effettuare i trasferimenti dei reparti senza perdere ulteriori posti letto per acuti  sulle 24 ore,

      e, comunque,
      - Attivare invece immediatamente il previsto aumento di posti letto di Day Hospital del “primo step”, con particolare riferimento al Day Hospital oncologico per terapie infusive antiblastiche presso l’ospedale di Sarzana e verificare la necessità di attivare gli stessi servizi anche presso l’Ospedale di Levanto.

      Il Movimento si riserva una ulteriore analisi sul secondo “step” della riorganizzazione, ma non può evitare di evidenziare che nella tabella della delibera regionale, che descrive per ogni ASL e Azienda Ospedaliera il numero dei posti letto per acuti da disattivare, quello per cure intermedie e riabilitazione da attivare ed i vari saldi negativi e positivi, le caselle relative alla ASL 5 Spezzino sono desolatamente vuote (Allegato 1)
      Rimarchiamo come anche le tre pagine “allegato G” della delibera aziendale in cui si descrive l’operazione nei suoi due “step” siano confuse e insufficienti e forse causa delle suddette caselle vuote (con evidente complicità o connivenza dell’Assessoreto alla Sanità della Regione).

      In particolare:
      -  Non c’è nessuna precisazione riguardo al numero di posti letto, né, tantomeno, il saldo fra Aprile 2012, la situazione odierna, il saldo dopo il primo step e quello dopo il secondo “step”.
      -E’ estremamente confusa la divisione fra letti per acuti sulle 24 ore e Day Hospital e Day Surgery.
      - Non è specificato il numero di posti letto di riabilitazione di cui si doterà la ASL 5 nel 2013.
      - Si trasferiscono a Sarzana, e sembrano essere contati come posti letto per acuti, i 23 posti letto di “cure intermedie dell’ Ospedale di Levanto che, invece, non possono e non devono essere conteggiati come tali.
      - Non vengono assolutamente potenziati, come la struttura invece permetterebbe, i posti letto di Day Hospital e Day surgery abbandonando persino il progetto di “Week surgery” che, invece, potrebbe essere attuato insieme al potenziamento dei letti di Day Surgery in aggiunta alla divisione di chirurgia generale attiva 24 h per tutta la settimana.
      - Non risulta nessuna valutazione rispetto al personale necessario alla gestione dei posti letto, né, tantomeno, programmi di potenziamento delle dotazioni organiche.

      In definitiva, anche col secondo “step”, i 67 posti letto che la Fondazione Don Gnocchi libererebbe nel 2013 verrebbero occupati quasi totalmente da reparti già attivi attualmente che sarebbero solamente “trasferiti” e, quel che è peggio, con un ulteriore perdita di posti letto per acuti a livello provinciale.
      Il Movimento cittadini per la sanità ritiene, peraltro, assolutamente negativa la decisione di trasferire il reparto di “cure intermedie” allocato all’ospedale di Levanto. Decisione che darebbe l’ultimo e definitivo colpo mortale ai servizi sanitari della zona e priverebbe della possibilità di implementare i letti per acuti presso l’ospedale di Sarzana.

      Per quanto riguarda poi la sperimentazione per “intensità di cure” presso l’Ospedale di Sarzana, si evince solamente una confusione e frammentazione che è ben distante dall’organizzazione efficiente di reparti per “intensità di cure” che dovrebbero essere organizzati ricomprendendo tutte le specialità divise solo per i due grandi dipartimenti presenti: un unico reparto per “intensità di cure” medico ed un unico reparto per “intensità di cure” chirurgico, dato per scontato che i pazienti che abbisognano di riabilitazione possano rimanere ricoverati per pochi giorni presso la “bassa intensità di cure” del dipartimento relativo (chirurgico per i pazienti post operati e medico per gli altri) fino alla trasformazione del ricovero in Day Hospital o cura domiciliare o ambulatoriale.

      A questo punto il Movimento ribadisce, e riallega, la proposta di riorganizzazione dei servizi presso l’ospedale di Sarzana e la pari proposta della Direzione Aziendale (Allegati 2 e 3) evidenziando come esistano le possibilità di avviare il riallineamento dei posti letto e del personale, ovviamente dedicandolo all’operazione, se veramente ci fosse la volontà di andare ad un riequilibrio con gli altri territori liguri.
      Sembra scontato affermare che, dati alla mano e proposta aziendale esaminata, questa volontà non esiste minimamente; in primis, per parte dell’ ASL 5, ma di conseguenza non sembra neppure esserci una presa di posizione in tal senso delle istituzioni e dei rappresentanti politici locali che già, ad oggi, si sono fatti praticamente “scippare” il promesso riallineamento della quota procapite, nei fatti, solamente enunciato dall’Assessore Montaldo per il 2012.

      Per ultimo rileviamo che sui servizi territoriali, ancora una volta, non esiste neppure una parola.
      In particolare per le “cure palliative”, nonostante la situazione attuale anche del servizio di “cure palliative territoriali” sia la peggiore in assoluto, con livelli quasi scandalosi rispetto agli altri territori liguri e garantiti esclusivamente da ONLUS finanziate da terzi, anche le caselle di questo settore relative all’aspettativa ed alle previsioni di impegno, sono miseramente vuote o assolutamente parziali (All. 4).

La Spezia 06 Novembre 2012

L’esecutivo del Movimento cittadini per la sanità
Cittadinanzattiva/Tribunale Diritti del Malato La Spezia – Sarzana: Rino TORTORELLI
Centro ligure tutela del malato La Spezia: Paola MENICAGLI
Centro ligure tutela del malato Sarzana: Graziella GIACOMELLI
ADICONSUM Sarzana: Alvaro CREMA
Comitato 6.000 firme per la sanità: Gianfranco DAMIANO
Comitato sanità Val di Magra: Maria SERRA
Allegato 1
Tabella sintetica dismissione ed attivazione posti letto regionali
Fonte: documento all’approvazione della Giunta Regione Liguria

Nessun commento:

Posta un commento