L’operazione
di trasferimento di Oncologia e Geriatria dall’ospedale Felettino di La Spezia
a quello di Sarzana infatti risponde secondo noi esclusivamente a tre
obbiettivi:
1
- far credere che le operazioni del progetto “nuovo ospedale del Felettino”
procedano speditamente benché ancora oggi manchi la totale copertura
finanziaria,
2
– far credere che all’ospedale di Sarzana aumentino i posti letto distogliendo
artatamente l’opinione pubblica dal fatto che, invece, i posti letto per acuti
a livello provinciale subiranno un ulteriore taglio,
3
– continuare a risparmiare sul mancato riallineamento dei posti letto e del
personale della ASL 5 rispetto agli altri territori liguri che invece avranno
la possibilità di convertire parte dei posti letto in più e riutilizzare su
altri servizi il personale in esubero.
Nella
lettera che il Movimento cittadini per la sanità invia al Direttore Generale
ASL ed ai Sindaci della provincia, oltrechè, per conoscenza, a tutti i soggetti
interessanti ed ai media locali, sono
dettagliatamente elencate le ragioni di
quanto sopra espresso.
Fa
molto riflettere il fatto che con l’avvicinarsi della nuova e prevedibile “emergenza
medica invernale”, invece di potenziare
laddove è riconosciuta una grave carenza di posti letto per acuti persino dall’Assessore Montaldo, si attuino provvedimenti che vanno in direzione assolutamente opposta e nonostante i numeri parlino di un migliaio di pazienti medici ricoverati “in appoggio” in altri reparti ogni anno finanche ad arrivare, l’inverno scorso, alla sospensione degli interventi chirurgici programmabili ed alla apertura estemporanea di letti “di fortuna”.
laddove è riconosciuta una grave carenza di posti letto per acuti persino dall’Assessore Montaldo, si attuino provvedimenti che vanno in direzione assolutamente opposta e nonostante i numeri parlino di un migliaio di pazienti medici ricoverati “in appoggio” in altri reparti ogni anno finanche ad arrivare, l’inverno scorso, alla sospensione degli interventi chirurgici programmabili ed alla apertura estemporanea di letti “di fortuna”.
Il
tutto pur nella possibilità, come ben evidenziato nella lettera del Movimento,
di diverse soluzioni attuabili in parte da subito ed in parte con un minimo di
programmazione nel rispetto delle linee stabilite dalla giunta regionale nei prossimi
mesi.
Ad
esempio il mancato potenziamento delle attività di oncologia che potrebbero già
essere avviate immediatamente e senza oneri aggiuntivi, pensiamo in primis alle
terapie endovenose antitumorali che ancora vengono eseguite tassativamente a La
Spezia, ma anche alla possibilità di aumento dell’attività ambulatoriale e di
Day Hospital, oppure alla riapertura dei 18 posti letto tagliati alla
Fondazione Don Gnocchi in aggiunta agli attuali. Provvedimenti che
dimostrerebbero veramente la volontà di potenziare i servizi attuali ed andare
ad un’inversione di tendenza in attesa dal trasferimento della Don Gnocchi
nella struttura di Via Fontevivo.
Per
ultimo, mentre gli altri territori provvedono al potenziamento dei servizi
territoriali in cambio della dismissione di posti letto ospedalieri, la ASL 5
rimane desolatamente al palo senza il benché minimo accenno in tal senso se non
la prevista apertura della Casa della Salute a Sarzana su cui, peraltro, ancora
non è dato a conoscere il piano di riorganizzazione.
La Spezia 6 Novembre 2012
L’esecutivo del Movimento.
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