Veniamo a conoscenza dalla stampa che il noto cardiochirurgo Dottor Azzolina offrirà presso il suo studio privato di Sarzana consulti gratuiti per la cura del reflusso gastroesofageo.
Anche questa notizia, per chi si interessa di sanità nella nostra zona e la conosce a fondo, stuzzica riflessioni preoccupanti.
Ad esempio: viene ripetuto spesso dalla dirigenza ASL 5 e dai politici locali che nella nostra sanità pubblica sono presenti molti medici di eccellenza. E allora c’è davvero bisogno che un medico, già ai vertici della cardiochirurgia internazionale, si “scomodi” addirittura fondando una società ONLUS per spostarsi qui solo per trattare un malanno ormai diffusissimo e tutto sommato, dal suo punto di vista, banalmente curabile?
Chi vive qui conosce la disorganizzazione e la burocratizzazione della nostra sanità, che rende difficile e lungo persino ottenere il referto di un esame del sangue di routine: ciò ci sembra spiegabile solo con una totale incapacità di chi governa e di chi organizza la nostra sanità (e a questa ipotesi non riusciamo proprio a credere) o ad una volontà di destrutturate la sanità pubblica a favore di chiunque voglia fare sanità privata nei nostri territori (perché a pensar male si fa sempre bene).
Citiamo un altro esempio: era programmato a Sarzana un ambulatorio di senologia,che prevedeva una presa in carico della paziente con un percorso senologico che andava dalla visita alla mammografia ed eventuale ecografia nello stesso tempo. Ci vengono invece riferiti dai cittadini notevoli difficoltà e ritardi nell’esecuzione dell’ecografia. Così come altri cittadini ci hanno riferito gravi problemi e lunghe liste di attesa, mentre al Sant’Andrea per una mammografia si deve attendere addirittura sino al 2012. Risultato: due poli con un centro superatrezzato pubblici ma funziona di più un centro privato esterno a pagamento e si parla persino ad una clinichetta a tema sponsorizzata, si dice, addirittura da un altro guru della sanità lombarda…
Tutta questa “non organizzazione”, diffusa praticamente in quasi tutti i campi e che lascia solo il cittadino di fronte alla burocrazia proprio nel momento in cui si trova in una situazione di fragilità, finisce per dare spazio ai centri privati convenzionati in altre regioni ( cosa che sarà impossibile con il federalismo sanitario, se non a pagamento) o in zona, centri questi ultimi su cui la Regione di fatto non effettua controlli né sull’appropiatezza delle prestazioni ne sul rapporto costi/benifici.
Non ci sembra quindi tanto incredibile la voce che il prof. Veronesi stia programmando di portare qui un centro di senologia, magari con l’aiuto di qualche ex dipendente, così come l’intervento ...caritatevole del Dottor Azzolina, e lo sbarco di una sua nuova fondazione ONLUS di così elevato rango, potrebbe far pensare che la cura del reflusso esofageo possa rappresentare una specie di cavallo di Troia per occupare spazi liberi o mal gestiti della nostra sanità.
Non siamo contrari a priori ad un intervento dei privati ma, a tutela dei cittadini e della loro salute, vogliamo che la ASL controlli veramente l’appropriatezza, la correttezza ed il costo degli interventi sanitari dei privati, cosa che attualmente non pare essere.
Certo non siamo a quei punti, ma quando la sanità spezzina, in tutto o in parte, sarà monopolizzata dai privati, che magari occuperanno interi pezzi di ospedali una volta gestiti direttamente, non vorremmo che gli utenti della ASL 5 facessero la fine dei lombardi che si sono rivolti alla Clinica Santa Rita!!
Perché non esiste ancora un piano organico e particolareggiato di riorganizzazione della sanità spezzina e perché questo piano non è stato ancora neppure proposto ai primari dei reparti? Perché non sappiamo ancora come sarà organizzato il day surgery chirurgico a Sarzana con l’Oculistica? O la traumatologia a La Spezia col DEA di 2° livello? O ancora l’Ortopedia elettiva e il day hospital oncologico/terapeutico a Sarzana? E i consultori?
Anche ieri in una visita a Ostetricia e Ginecologia del Sant’Andrea abbiamo saputo che verranno fatti i lavori di ristrutturazione della struttura, necessariamente lunghi e complessi vista la vetustà dell’ambiente, dopo aver trasferito anche il reparto di ginecologia di Sarzana a Spezia e quindi in presenza di un numero elevato di pazienti.
Noi, come ci ha confessato il Primario, pensiamo che una volta deciso il trasferimento, peraltro contro il parere di quasi tutti, prima si sarebbe dovuto procedere ai lavori e solo dopo aprire la struttura all’utenza utilizzando allo scopo gli spazi del San Bartolomeo come ci era stato promesso dalla Direzione ASL appena due mesi fa.
Ma a pensar male si fa sempre bene. E certamente questa Direzione ASL non da nessun segnale concreto per non farlo: nulla di quello che è stato scritto dalla Regione pare essere sulla strada di una buona riuscita.
Perciò il Movimento a tutela della salute dei cittadini della ASL 5 ha deciso di alzare il livello di guardia e preparare iniziative di protesta su ogni provvedimento che non metta al centro l’interesse dei cittadini ed il miglioramento dei servizi sanitari pubblici, contrastando in tutti i modi a disposizione ogni provvedimento futuro in assenza di un piano organico che indichi modalità, tempi, organizzazione e organici di personale.
Il Coordinamento di “Cittadini per la Sanità”
(Associazioni aderenti come da intestazione)
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