PARTE 1
PER LE PROBLEMATICHE DELLA RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI OSPEDALIERI DELLA A.S.L. 5 SPEZZINO
PER LE PROBLEMATICHE DELLA RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI OSPEDALIERI DELLA A.S.L. 5 SPEZZINO
Attualmente questi sono i punti su cui costruire le ipotesi di riorganizzazione della rete ospedaliera spezzina nel periodo transitorio che dovrebbe portarci al nuovo ospedale provinciale sede di D.E.A. di 2° livello:
1 – La scelta di costruire il nuovo ospedale “provinciale” sulle ceneri del vecchio ospedale del Felettino.
2 – La scelta di destinare il vecchio Sant’Andrea ad attività di D.E.A. (già primo livello che dovrebbe potenziarsi fino al riconoscimento di D.E.A. 2° livello con l’attivazione delle specialità previste dalle linee guida e normative attuali) e la conferma della sede di Pronto Soccorso nell’Ospedale San Bartolomeo di Sarzana.
2 – La scelta di destinare il vecchio Sant’Andrea ad attività di D.E.A. (già primo livello che dovrebbe potenziarsi fino al riconoscimento di D.E.A. 2° livello con l’attivazione delle specialità previste dalle linee guida e normative attuali) e la conferma della sede di Pronto Soccorso nell’Ospedale San Bartolomeo di Sarzana.
3 – Il riconoscimento che la ripartizione dei finanziamenti regionali penalizzava fortemente la A.S.L. 5 e che esiste anche una gravissima carenza di posti letto ospedalieri e di personale.
4 – La ricerca o la sperimentazione di modelli assistenziali che rendano l’organizzazione dei servizi e reparti ospedalieri più efficiente, efficace e flessibile.
5 – L’assoluta necessità di “fare rientrare” l’utenza migrante che preferisce (o è obbligata) cercare soluzioni alle sue necessità presso strutture sanitarie extraregionali.
Punto 1: La scelta di costruire il nuovo ospedale “provinciale” sulle ceneri del vecchio ospedale del Felettino.
E’ oramai notorio che il finanziamento nazionale destinato alla regione Liguria per il programma di edilizia ospedaliera non copra l’intera opera